Tag: Psicologia Sportiva

Parole che potenziano – Parte 1: Il potere del self-talk nello sport

Nel mondo dello sport ogni dettaglio conta: preparazione fisica, tecnica, alimentazione…Ma c’è un aspetto troppo spesso sottovalutato, eppure potentissimo: la comunicazione, con sé stessi e con gli altri. SMA – un team di psicologi dello sport – lavora ogni giorno proprio su questo: aiutare atleti, coach e squadre a usare le parole come strumento di crescita, motivazione e performance.

Il tuo primo allenatore sei tu

Ogni atleta convive con una voce interiore: quella che può abbattere o sollevare, frenare o dare forza. Si chiama self-talk, e rappresenta il dialogo interno che ciascuno di noi ha in allenamento, in gara o nelle difficoltà.

Self-talk negativo: “Sono un disastro.” “Non combino mai nulla.”

Risultati? Ansia, demotivazione, frustrazione, calo energetico.

Self-talk positivo: “So cosa fare.” “Un punto alla volta, voglio farcela.”

Effetti? Più concentrazione, resilienza, motivazione, senso di controllo.

Come allenarlo?

Gli psicologi dello sport SMA propongono strumenti concreti:

  • Ancoraggi: frasi brevi da usare prima o durante la prestazione.
  • Ristrutturazione cognitiva: imparare a cambiare pensieri inutili o sabotanti.
  • Diario del self-talk: scrivere per qualche giorno i pensieri dominanti, per imparare a gestire quelli dannosi e rafforzare quelli utili.

Allenare la propria voce interna è come potenziare un muscolo mentale: all’inizio costa fatica, ma può diventare una risorsa automatica e potentissima. E il supporto di un team come SMA può fare la differenza nel rendere questo lavoro concreto, mirato e duraturo.

👉 Nella Parte 2, parleremo di come la comunicazione nel gruppo e quella del coach possano costruire un clima vincente, e di come le parole creino la realtà.

 

Elena Uberti

La paura del cambiamento nello sport: come affrontarla con le giuste mental skill

Il cambiamento è una costante nello sport: nuovi allenatori, nuove strategie, nuove categorie, infortuni e persino il passaggio dal dilettantismo al professionismo. Tuttavia, nonostante il cambiamento sia inevitabile, molti atleti lo vivono con ansia e timore. Ma perché succede? La paura del cambiamento nasce spesso dall’incertezza, dalla perdita del controllo e dal timore di fallire. Tuttavia, sviluppare le giuste mental skill può aiutare gli atleti a trasformare questa paura in un’opportunità di crescita.

Perché il cambiamento spaventa gli atleti?

  1. Paura dell’ignoto: il cervello umano è programmato per preferire ciò che è familiare. Un nuovo ambiente o una nuova sfida possono generare stress e insicurezza. Ad esempio, un calciatore che passa in una squadra più competitiva può temere di non essere all’altezza.
  2. Timore del fallimento: cambiare significa spesso confrontarsi con nuove sfide e difficoltà e il rischio di non essere “abbastanza bravi”. Per esempio, un giovane tennista che entra in una categoria superiore può sentire il peso delle aspettative e la paura di perdere più partite del previsto.
  3. Perdita della zona di comfort: ogni atleta ha delle routine consolidate che lo fanno sentire sicuro. Cambiare queste abitudini può sembrare destabilizzante: pensiamo a un atela che deve cambiare allenatore e modificare completamente il suo metodo di allenamento.
  4. Pressione esterna: allenatori, compagni di squadra, tifosi: le aspettative degli altri possono rendere il cambiamento ancora più faticoso. Un esempio può essere un giovane cestista che viene promosso in prima squadra e sente la pressione di dover dimostrare subito il proprio valore.

Mental skill per affrontare il cambiamento

  1. Tecniche di rilassamento e gestione dell’ansia
    Tecniche di respirazione e mindfulness possono ridurre l’ansia e migliorare la gestione dello stress legato al cambiamento, aiutando l’atleta a restare concentrato sul presente senza farsi sopraffare dai pensieri negativi sul futuro. Un esempio è utilizzare la respirazione diaframmatica per rimanere calmo prima della gara.
  2. Flessibilità cognitiva
    Essere mentalmente flessibili significa saper adattarsi rapidamente alle nuove situazioni. Per allenare questa capacità, gli atleti possono esercitarsi nell’accogliere il cambiamento come un’opportunità anziché come una minaccia, riformulando le proprie credenze e i propri pensieri in modo costruttivo. Ad esempio, un maratoneta che si infortuna e deve ridurre il chilometraggio può concentrarsi sulla forza e sulla tecnica anziché sul volume di corsa.
  3. Goal setting efficace
    Stabilire obiettivi chiari e realistici aiuta a mantenere il focus. Gli obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Accessibili, Rilevanti, Temporizzati) danno una direzione e riducono l’incertezza. Ad esempio, un giocatore di basket che cambia squadra potrebbe fissare l’obiettivo di migliorare la propria media punti entro tre mesi.
  4. Visualizzazione positiva
    Immaginare sé stessi affrontare con successo la nuova sfida aiuta a ridurre l’ansia e ad aumentare la fiducia. Un esempio è uno sciatore che visualizza mentalmente la sua discesa prima della gara per migliorare la concentrazione e ridurre lo stress.
  5. Self-talk positivo
    Il dialogo interno ha un enorme impatto sulle emozioni e sulle prestazioni. Frasi come “Sono in grado di adattarmi” o “Ogni cambiamento è un’opportunità” possono rafforzare la resilienza mentale. Un atleta che affronta un avversario temuto può ripetersi mentalmente frasi motivanti per mantenere la fiducia.
  6. Resilienza e gestione delle emozioni
    Accettare che il cambiamento possa portare momenti di difficoltà aiuta a sviluppare una mentalità resiliente. Lavorare con uno psicologo dello sport può essere utile per imparare strategie di coping e gestione delle emozioni. Un esempio può essere un ginnasta che, dopo una brutta caduta, lavora sulla sua resilienza mentale per tornare in pedana con determinazione.

Il cambiamento nello sport è inevitabile, ma affrontarlo con la giusta mentalità e le giuste mental skill permette agli atleti di trasformarlo in un’opportunità di crescita. Saper lasciare andare ciò che era e accettare una nuova immagine di sé è parte del percorso, così come imparare a vedere nel cambiamento una possibilità di evoluzione. Lavorare sulla gestione dello stress, la flessibilità mentale e il self-talk positivo può fare la differenza tra chi si lascia bloccare dalla paura e chi la trasforma in un trampolino di lancio per il successo. E, in fondo, la vera forza sta nel sapersi reinventare, lasciando andare ciò che era per abbracciare ciò che può diventare.

 

Federica Cominelli

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