LE MENTAL SKILLS NELL’ATLETICA
I campionati europei di atletica leggera a Roma hanno rappresentato un trionfo importante per l’Italia, consolidando il successo già ottenuto alle Olimpiadi di Parigi, svoltesi lo scorso agosto. Gli atleti italiani hanno ottenuto risultati straordinari, vincendo il medagliere di questa edizione svoltasi in casa. Le vittorie azzurre non sono state solo frutto di abilità fisiche, ma anche di un intenso allenamento mentale che, soprattutto dopo il successo ottenuto alle Olimpiadi di Tokyo, ha permesso all’Italia di ritornare tra i protagonisti.
Un esempio significativo di questo connubio tra preparazione fisica e mentale è rappresentato dai fratelli Mattia ed Erika Furlani. Mattia, giovane saltatore in lungo, ha già dimostrato il suo grande potenziale battendo il record, prima italiano e poi mondiale, di categoria. Sta ora costruendo la sua carriera con l’ambizione di arrivare a superare la barriera dei 9 metri, accompagnato da una notevole consapevolezza mentale. “C’è un clima veramente assurdo. Tokyo è stata decisiva sotto questo punto di vista. Tutti quanti stanno prendendo consapevolezza che alcuni risultati non sono impossibili e si possono raggiungere rimanendo concentrati sul proprio percorso. Mi piace l’attenzione che c’è verso di me. Se faccio tutto questo, è soprattutto per il pubblico e per far sognare la gente. Far capire di credere in se stessi è una parte fondamentale del mio compito. Sono contento che il pubblico sia sempre più appassionato all’atletica, poi ovviamente è fondamentale rimanere tranquilli. Io sono ancora in una fase di crescita biologica importante e non vorrei che una gara andata male mettesse in discussione tutto ciò che c’è stato prima. In un percorso ci sono delle tappe che bisogna rispettare.”
Anche sua sorella, Erika Furlani, è un esempio di come la preparazione mentale possa fare la differenza. Da anni è seguita dagli psicologi dello sport di SMA team, un gruppo di professionisti specializzati nel mondo dell’atletica. Questa collaborazione proficua e duratura ha contribuito in maniera determinante alla sua crescita come atleta, permettendole di affinare le sue mental skills e affrontare le competizioni con un approccio sempre più consapevole. Il team di preparatori mentali di SMA include anche ex-atleti a livello nazionale, il cui contributo è fondamentale. La loro preparazione e competenza mentale si integrano perfettamente con l’esperienza diretta da atleti e allenatori, creando un approccio multidisciplinare che è uno degli elementi chiave del successo degli atleti seguiti da questo team di professionisti.
Inoltre, l’importanza della fiducia e della sfida verso se stessi in un processo di miglioramento costante è sostenuta da altri atleti come Marcell Jacobs. Dopo l’oro olimpico a Tokyo, ha deciso di stravolgere tutto e uscire dalla propria comfort zone, mettendosi nuovamente alla prova. Non è stato risparmiato dal clamore mediatico che l’ha subito messo alle strette dopo i risultati delle prime gare svolte quest’anno, che non rispecchiavano i tempi da lui corsi due anni fa. Tuttavia, si è subito dovuto ricredere dopo la vittoria agli europei, in cui ha siglato 10.02. Queste le sue parole: “Nella mia testa non c’è mai la parola sconfitta. Uno scende in pista per dare sempre il 100%. Sono molto contento, anche se sapevo che potevo correre più forte. È un processo che bisogna saper rispettare, un percorso che ho fatto con il mio nuovo allenatore che mi dà tanta fiducia siccome sa sempre cosa stiamo facendo e come lo stiamo facendo.”
In questo movimento, molti giovani si sono fatti trasportare dall’energia e dallo spirito di questa squadra, nella quale si respira fiducia verso se stessi e ottimismo verso il futuro, con il focus sul percorso. Ricordano il proprio valore e le proprie risorse, che permettono loro di giocarsi le medaglie e non scendere più in campo solo per partecipare. Prima fra tutti, Zaynab Dosso, che sottolinea l’importanza degli obiettivi. “Quello che hanno fatto a Tokyo mi ha lasciato un fuoco dentro incredibile. Ero lì, alle prese con mille infortuni, ma mi hanno trasmesso grande energia,” racconta Dosso. “È stato un momento magico. Quando sono tornata, mi sono detta che avrei dovuto fare qualcosa per me stessa. Sto dedicando tutta la mia vita a provare a raggiungere i miei obiettivi”.
Nonostante l’attenzione su altri grandi atleti, Gianmarco Tamberi rimane un simbolo di resilienza. La sua storia ha contribuito a ispirare molti giovani, tra cui gli stessi fratelli Furlani. La sua capacità di trasformare un grave infortunio alla caviglia, che gli era costato l’esclusione dalle Olimpiadi di Rio nel 2016, in uno stimolo per crescere e tornare a volare con ancora più motivazione e determinazione, è esemplare. Dopo quella vicenda, Tamberi si è fissato un obiettivo specifico: vincere a Tokyo 2020. È riuscito a coronare questo sogno, rendendo la vittoria ancora più unica e memorabile condividendola con il suo amico Barshim, sottolineando i valori di lealtà e amicizia che alimentano lo sport.
Sono così anche nell’atletica sempre più ricorrenti i temi di fiducia, goal setting, resilienza, resistenza mentale, focus e intensità, la cui importanza è sempre più riconosciuta. Questo denota come l’allenamento delle mental skills, affiancato all’allenamento fisico e al duro lavoro, permetta di tirar fuori le proprie risorse e gestire gli elementi non tecnici, sia personali che contestuali, che inevitabilmente influenzano la performance, spostando sempre il focus dal problema alla soluzione e migliorando nettamente l’efficienza delle prestazioni.
Di Elena Uberti