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I 3 grandi errori mentali da evitare prima di una gara

Ti trovi in quei brevi istanti in cui tutto si decide. Il battito del cuore pulsa nel petto ad un ritmo continuo. Il corpo emana calore ed energia ad ogni tuo respiro. I muscoli si preparano a scattare in un battito di ciglia. Ascolti gambe e braccia per capire a che punto sei. Quei movimenti li hai realizzati decine e decine di volte in allenamento. Mentre ascolti le sensazioni del corpo ti parli nella mente, in modo calmo e deciso. Quelle parole sono solo tue, ti trasmettono quella sicurezza e quel conforto che ti serve ad ogni gara. Il momento è arrivato! Coi tuoi tempi ti metti in posizione ai blocchi di partenza. Le emozioni sono tante, forse troppe da riconoscere in poco tempo, ma per te rappresentano quel momento per cui ti sei allenato per mesi. Sei un tutt’uno con quello che fai, corpo e mente sono sincronizzati. Fai un ultimo respiro profondo, attendi finalmente lo sparo e…BANG!

Ogni atleta sa che questi attimi prima di una gara, o di un match, sono al tempo stesso i più intensi e i più complicati da vivere. Una minima distrazione può farti uscire dalla tua zona e complicarti la gestione del momento. Ogni piccolo dettaglio è un tassello del domino che deve stare al suo posto. In alcune discipline, dopo la partenza, si ha ancora modo di cambiare rotta e rifocalizzarsi, ma non tutti gli atleti dispongono di questa opportunità. In alcune specialità, infatti, un inizio impreciso può davvero compromettere un’intera prestazione.

Quali sono allora i 3 grandi errori mentali che un’atleta dovrebbe evitare prima di una gara?

Scopriamoli assieme!

Indipendentemente dal tipo di prestazione o di disciplina praticata, l’obiettivo di ogni atleta è sempre lo stesso: competere al meglio delle proprie possibilità dall’inizio della prestazione fino al suo termine. Eppure gli istanti prima di una gara sono così sensibili che basta anche solo una banale distrazione per esprimere una prestazione non all’altezza.

Il primo errore da evitare è molto comune: quello di pensare troppo avanti alla gara, anticipando le possibili conseguenze della vittoria o della sconfitta. Questo può succedere per vari motivi, a causa dell’elevato sforzo della preparazione, dalle aspettative di risultato o ancora dalla paura di fallire. Quando questo accade la propria concentrazione diventa molto meno selettiva, si perde il focus nel momento presente e la prestazione decade. Il vincere o il perdere non deve essere la principale preoccupazione dell’atleta. L’unico pensiero che deve avere è quello di seguire il proprio piano gara rimanendo nel processo, potremmo dire con una logica step by step sui propri fattori chiave. Se invece ci focalizziamo su elementi su cui non abbiamo il controllo, come ad esempio il risultato, stiamo sprecando le nostre energie fisiche e mentali su fattori indipendenti da noi. Tuttavia, considerare la vittoria come una conseguenza e non come il fine del nostro lavoro, è un “game changer” mentale ben più complesso a dirsi che a farsi.

Il secondo errore mentale piu comune è quello di voler “strafare” quando siamo di fronte ad un avversario piu forte. Di solito dietro a questo comportamento risiede la convinzione limitante che per poter battere il nostro avversario dobbiamo mettere in pratica una prestazione erculea, al di sopra delle nostre possibilità. Anche in questo caso l’atleta mette in gioco una quantità di energie esagerate, perdendo il contatto con ciò che è importante per lui ed allontanandosi da una prestazione ottimale. Tutto ciò che serve risiede già nella tua preparazione e nella routine che hai perfezionato. Rimanere nel presente e fare ciò per cui ti sei allenato, è molto piu efficace della ricerca di un piano gara improvviso. Fidati del lavoro che hai svolto e lascia che il tuo corpo si esprima liberamente.

Il terzo e ultimo errore mentale è quello di concentrarsi sugli aspetti negativi. Gli atleti che tendono a vedere la propria prestazione con delle lenti “in negativo”, di solito richiedono la perfezione nella propria performance o cercano di insistere con uno standard ideale difficile da soddisfare. È difficile considerarlo, ma all’interno di ogni competizione c’è un margine di errore, a volte molto sottile se siamo in competizioni di alto livello mentre, altre volte piu largo. Coltivare la falsa credenza che ogni giocata, ogni possesso o ognitiro, debba essere perfetto incrementa notevolmente lo stress percepito. I pensieri negativi sono l’anticamera della frustrazione e del pessimismo, condizioni che risucchiano energia e forza mentale. Per questo, prima di una gara, è importante lasciare andare i pensieri negativi e recuperare un atteggiamento positivo su ciò che si fa. È un mindset che richiede tempo e lavoro per poterlo concretizzare, non basta agirlo solo il giorno della gara, perché come tutti gli aspetti della preparazione sportiva, anche quella mentale ha bisogno di costanza e pratica.

Se ti senti preso in causa in una di queste “situazioni” evita di giudicarti. Sappi che sono tanti gli atleti che hanno vissuto questi momenti di forte stress almeno una volta nella propria carriera sportiva. Il problema non è viverli e tanto meno eliminarli, ma sapere che possiamo farvi fronte. Non esistono soluzioni magiche se non quelle del lavoro consapevole. Accogli questi momenti come parte del tuo processo di crescita e, se desideri lavorarci sopra, i professionisti del Team di SMA sono pronti e a tua disposizione.

Andrea MARTINETTI

L’importanza della concentrazione nello sport: allenare la mente per migliorare la performance

La concentrazione è uno degli aspetti più importanti nella performance sportiva. Gli atleti che riescono a mantenere un alto livello di attenzione nei momenti decisivi hanno un vantaggio significativo rispetto a chi si lascia distrarre dagli eventi esterni o dai propri pensieri. La capacità di concentrarsi non è innata, ma si costruisce con allenamento, consapevolezza e pratica.
Chiunque può imparare a migliorare la propria attenzione e ottenere risultati straordinari, dentro e fuori dal proprio campo di azione.

Uno dei motivi per cui la concentrazione è così importante risiede nel fatto che lo sport richiede un grande equilibrio tra azione fisica e mentale. Tiger Woods, uno dei più grandi golfisti della storia, ha più volte parlato dell’importanza della concentrazione: “Il mio successo dipende dalla mia capacità di restare focalizzato su ciò che devo fare, senza lasciarmi distrarre da niente” (Woods, 2001). Anche Serena Williams, tra le tenniste più forti della storia, ha più volte sottolineato come la sua capacità di rimanere concentrata nei momenti cruciali delle partite sia stata determinante per le sue vittorie (Williams, 2015).

Ogni disciplina sportiva richiede un diverso tipo di concentrazione. Per citare qualche esempio, nel pattinaggio artistico, gli atleti devono mantenere una concentrazione estrema per eseguire salti, piroette figure ed elementi con precisione, evitando di lasciarsi distrarre dal pubblico o dalla pressione della competizione. Nel tiro con l’arco, la concentrazione è fondamentale per controllare la respirazione e la postura, bloccando ogni distrazione esterna per mirare con precisione. Nel baseball, i battitori devono essere in grado di leggere la traiettoria della palla in una frazione di secondo, rimanendo concentrati sul lanciatore e ignorando il rumore dello stadio. Nella pallavolo, i giocatori devono mantenere un’attenzione costante sulla palla, sugli avversari e sulle strategie di gioco, adattando rapidamente la loro concentrazione a seconda delle fasi della partita. Nella vela olimpica, per esempio nella classe ILCA, la capacità di concentrazione è essenziale per mantenere la barca nella posizione ottimale rispetto al vento, regolando continuamente vele e assetto corporeo. Gli atleti devono adattarsi velocemente ai cambiamenti delle condizioni meteorologiche, gestendo la fatica e mantenendo il focus sulla strategia di gara e anticipare le mosse degli avversari.

La concentrazione non è un concetto monolitico, ma si compone di diverse dimensioni, ampie, ristrette, interne o esterne tra cui è importante saper shiftare (Nideffer, 1976). Saper gestire queste dimensioni a seconda della situazione è una competenza che può essere allenata, proprio come la tecnica o la capacità atletica.

Lavorare con uno psicologo dello sport può essere determinante per migliorare la capacità di concentrazione. Attraverso esercizi mirati, tecniche e strategie che coinvolgono in modi diversi pensieri, emozioni e comportamenti, è possibile sviluppare una mentalità focalizzata e resiliente.
In SMA molte delle nostre consulenze si estendono ad un lavoro intensivo sull’allenamento alla concentrazione, per accompagnare gli atleti alla consapevolezza, all’intenzione e azione sul focus attentivo, con obiettivo la padronanza di questa importante capacità.

Uno studio di Weinberg & Gould (2018) evidenzia come gli atleti che si avvalgono del supporto di un professionista della psicologia sportiva riescano a migliorare significativamente la loro gestione dell’attenzione e, di conseguenza, le loro performance. Come affermava Michael Phelps: “Il mio segreto? Quando sono in acqua, non esiste nient’altro. Sono solo io, il mio corpo e il mio obiettivo” (Phelps, 2016).

Sandro Anfuso

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