Trionfo dell’Italia alle Universiadi per una Dual Career vincente

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La Cina ha ospitato una delle edizioni più memorabili delle Universiadi con l’Italia che ha raggiunto un risultato straordinario, conquistando ben 56 medaglie, piazzandosi al primo posto in Europa e guadagnando una prestigiosa quarta posizione nel medagliere globale. Questo successo non solo celebra il talento degli atleti italiani, ma sottolinea anche l’importanza cruciale della psicologia dello sport e della dual career nell’ambito universitario.

L’Italia compie l’impresa alle Universiadi grazie alla dedizione degli atleti

L’Italia ha dimostrato una straordinaria coesione e determinazione in tutto l’arco delle Universiadi, mettendo in luce la dedizione e la passione degli atleti.
Le 17 medaglie d’oro, 18 d’argento e 21 di bronzo ottenute in numerose discipline sportive testimoniano l’impegno costante e la preparazione meticolosa che gli studenti-atleti hanno dedicato alla loro carriera sportiva.
 Tuttavia, dietro ogni trionfo si cela una realtà altrettanto significativa: l’equilibrio delicato tra lo sport e lo studio.

La dual career vincente: quando sport e studio si muovono di pari passo

La dual career, concetto sempre più rilevante nell’ambiente sportivo, sottolinea l’importanza di consentire agli atleti di perseguire contemporaneamente una carriera sportiva di successo e una formazione accademica completa. L’Italia sta iniziando a riconoscere questa necessità, constatando quanto un ambiente più favorevole sia fondamentale per gli studenti-atleti affinché questi possano sviluppare le proprie abilità sportive senza dover sacrificare l’educazione. Questa sinergia tra sport e studio non solo produce atleti ben equilibrati, ma anche individui che si preparano ad una carriera al di fuori dello sport, contribuendo così al loro sviluppo nel lungo termine.

Universiadi, l’importanza di gestire stress e tenere alta la concentrazione per affrontare le sfide competitive

Dal punto di vista mentale, il sostegno offerto agli atleti nella gestione dello stress, nella capacità di mantenere la concentrazione (allenando consapevolmente il focus ed evitando elementi di distrazione interna ed esterna) è essenziale per poter affrontare le sfide competitive.
 Gli psicologi dello sport sono professionisti in grado di aiutare gli atleti a sviluppare un Mindset dinamico e positivo, ad accogliere le sconfitte con maturità e a trarre insegnamento da ogni esperienza vissuta. Questa mentalità ottimale, coltivata sempre più attraverso la preparazione mentale degli studenti-atleti, ha consentito senza dubbio il grande successo che l’Italia ha ottenuto.

In conclusione, il trionfo nazionale alle Universiadi è un tributo all’impegno di questi campioni e il loro risultato straordinario dimostra quanto la dual career nell’ambito sportivo sia una ricchezza non solo per la crescita personale degli atleti, ma anche per il loro contributo e il loro messaggio indirizzato a tutta la società in generale.
La combinazione di eccellenza sportiva e successo accademico, supportata dalla psicologia dello sport, è un modello vincente che continua ad ispirare le future generazioni di studenti-atleti.

di Elena Uberti

Jonas Vingegaard vince la Cronometro e conquista il Tour De France

Ciclisti Tour De France

Il giovane talento danese Jonas Vingegaard di 27 anni ha dato prova di un’eccezionale forza mentale e fisica nella tappa cronometro individuale del Tour de France 2023, conquistandosi così il primo posto in classifica generale e il titolo di vincitore. La sfida a due con lo sloveno Tadej Pogacar di due anni più giovane ha mantenuto gli appassionati del ciclismo con il fiato sospeso fino all’ultima pedalata.

Battaglia epica tra Jonas Vingegaard e Pogacar: il duello più spettacolare del Tour de France 2023

La sedicesima tappa del Tour, una cronometro da Passy a Combloux lunga 22,4 km, è stata decisiva nel determinare il vincitore finale. L’attesissimo scontro diretto si è rivelato un assolo: Jonas Vingegaard ha dominato la gara, lasciando Pogacar a 1’38” di distacco per un totale di 1’48” nella classifica generale, dimostrando una superiorità straordinaria in questa disciplina. Il duello tra i due giovani ciclisti, in lotta alla pari, secondo dopo secondo, fino alla cronometro ha regalato emozioni e spettacolo allo stato puro, mostrando la bellezza del ciclismo nella sua forma più competitiva.

Il 18 luglio 2023, il danese ha mostrato, fin dalle prime pedalate, una concentrazione e un’esplosività senza precedenti. Il suo ritmo elevato e costante ha impressionato con una media di 41.227 km/h, ha spinto 450 watt su una bici da crono ed è stato in grado di divorare una salita ripida a velocità ascensionale di 2000 metri all’ora. La sua performance nella cronometro è stata lodata da Paolo Savoldelli, ospite di “Bike 2U“, il programma di Gian Luca Giardini in collaborazione con Sport 2U ed OA Sport, che ha definito la vittoria di Vingegaard uno dei gesti atletici più grandi degli ultimi vent’anni.

Vingegaard: La Forza Mentale che ha portato alla vittoria del Tour de France 2023

La forza mentale di Vingegaard ha svolto un ruolo cruciale nella sua vittoria. L’impeccabile preparazione ed il supporto del suo team gli hanno permesso di mantenere la calma e la concentrazione durante tutta la competizione. La sua costanza e durezza mentale gli hanno permesso di affrontare la lunga e impegnativa gara con obiettivi chiari e una gestione efficace della propria attivazione.

La vittoria di Vingegaard è stata un trionfo di determinazione e talento, confermando il suo status di giovane promessa del ciclismo mondiale. La sua conferma nella maglia gialla è stata accolta con entusiasmo dai tifosi e dagli addetti ai lavori, che ora si chiedono quale altro successo il danese potrà raggiungere nel corso della sua carriera e quali saranno i suoi prossimi obiettivi.

Tour de France 2023: il ruolo fondamentale dell’aspetto mentale nello sport ad alto livello

In conclusione, l’esperienza di Vingegaard e degli altri atleti al Tour de France 2023 è stata una dimostrazione di quanto sia importante l’aspetto mentale nell’ambito dello sport. Ci insegna che la preparazione accurata, la determinazione, la focalizzazione sugli obiettivi, la resistenza fisica e mentale, l’auto-motivazione e la gestione dell’attivazione sono tutti elementi essenziali per affrontare con successo le sfide dello sport di alto livello. Il risultato che il danese ha raggiunto è un incoraggiamento a tutti gli atleti a scoprire e gestire il proprio potenziale per affrontare le sfide con grinta e determinazione, proprio come ha fatto lui durante l’emozionante battaglia per il titolo.

E tu, come affronti le tue sfide sportive?

di Federica Cominelli

Mondiali di Nuoto 2023: l’unione fa la forza quando l’obiettivo è condiviso

Fukuoka, Giappone. La cornice sportiva è quella dei Mondiali di Nuoto 2023, XX edizione. La staffetta a stile libero formata da Alessandro Miressi, Manuel Frigo, Lorenzo Zazzeri e Thomas Ceccon ha regalato agli appassionati del nuoto e dello sport in generale, l’ottava medaglia di questa edizione. La medaglia, colorata d’argento, è stata conquistata nella staffetta 4×100 stile libero. La squadra italiana si è posizionata tra gli australiani che hanno conquistato il primo posto e gli americani che si posizionano in coda al team azzurro.

Mondiali di Nuoto: lo storico argento della 4X100 stile libero maschile.

La gara è stata estremamente avvincente, mostrando un continuo “testa a testa” tra le differenti nazioni in gara. Il primo segmento è stato percorso da Miressi che ha chiuso, i primi 100 metri, in 47,54, offrendo così alla squadra, anche se solo temporaneamente, la prima posizione. La seconda frazione è stata attraversata da Manuel Frigo che, anche lui, ha chiuso mantenendo la prima posizione con un parziale di 47,79, per lasciare la scena al compagno di squadra Zazzeri che ha completato anch’egli, ancora una volta, in prima posizione con un parziale di 47,91. Purtroppo non è stato sufficiente il meraviglioso tempo di Ceccon che ha chiuso la sua prova a 47,03 non sufficiente per contrastare il “rivale” australiano che si è aggiudicata l’oro posizionandosi a pochi millesimi di secondo dai nostri atleti.

Mondiali di Nuoto: quando la prestazione della squadra non è la semplice somma dei singoli membri

La pressione emotiva e la responsabilità che sente ogni membro della squadra sono altissime. Come in ogni sport individuale, ognuno si assume la responsabilità per successi e fallimenti ma in questo caso il risultato e le responsabilità sono condivise. La prestazione di ognuno può esaltare o vanificare quella dell’altro. Allora diventa essenziale, per mettere in vasca l’adeguata forza mentale, una chiara e condivisa pianificazione degli obiettivi. La pianificazione degli obiettivi non può essere solo di risultato (ho vinto – ho perso) ma anche relativa alla performance. Entrambe le tipologie di obiettivo sono correlate alla variabile temporale (breve, medio e lungo termine). La pianificazione degli obiettivi consente di mantenere alta la motivazione nel singolo e nel gruppo, permettendo ad ognuno di essere stimolo per l’altro. Come ogni abilità mentale, il goal setting, deve essere costantemente allenato, sia individualmente che in modalità gruppale. Ogni gruppo sportivo dovrebbe essere consapevole che la prestazione della squadra non è la “semplice” somma dei singoli membri, ma qualcosa di molto più complesso.

In conclusione, possiamo affermare quanto sia importante allenare costantemente una abilità mentale ritenuta “di base”. Il team azzurro ha mostrato una grande forza e resistenza mentale, lottando centimetro dopo centimetro al fianco delle corsie degli avversari.

di Sergio De Cillis

Mondiali di calcio femminile, upset della Nuova Zelanda sulla Norvegia

Mondiali calcio femminile, gli USA sono favoriti ma occhio agli upsets

Giovedì 20 giugno hanno preso il via i Mondiali di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda. La rassegna iridata, che vede al via le migliori 32 nazionali, ha subito regalato grandi emozioni e qualche colpo di scena nelle prime partite disputate.

La Norvegia, tra le squadre più accreditate al titolo, è infatti stata sconfitta per 1-0 dalla Nuova Zelanda padrona di casa, capace così di conquistare la prima storia vittoria in un Mondiale dopo ben 15 match disputati (3 pareggi e 12 sconfitte).

Mondiali di calcio femminile, non basta Hergberg: la Nuova Zelanda vince 1-0

Nonostante il pronostico pendesse tutto dalla parte della nazionale scandinava, grazie anche al ritorno della stella Hegerberg – ritornata in rosa dopo diversi anni di assenza per alcune divergenze con la propria federazione per il diverso trattamento salariale tra la nazionale maschile e femminile – è stata la Nuova Zelanda a sbloccare il risultato. Al 48’ minuto, Hannah Wilkinson ha infatti trovato la via del gol, risultato poi decisivo. La Norvegia ha infatti tentato in tutti i modi di rimettere in sesto la partita, senza però riuscirci.

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Mondiali di calcio femminile, Norvegia-Nuova Zelanda è l’ultimo di una lunga lista di upset

Il successo ottenuto dalla Nuova Zelanda sulla Norvegia è solo l’ultimo degli upset, ovvero dei risultati contro pronostico, che si sono verificati ai Mondiali di calcio femminile. Nel 1999, infatti, la Corea del Nord aveva battuto per 3-1 la Danimarca, mentre invece nel 2007 la Nigeria era riuscita addirittura a fermare sul pareggio per 1-1 la Svezia, grazie ad una rete segnata nei minuti finali dopo un lungo assedio scandinavo alla ricerca del gol del 2-0. Nell’edizione 2015, infine, la Colombia, in quell’occasione posizionata nel ranking mondiale al ventottesimo posto, è stata in grado di battere la Francia, squadra numero 3 al mondo, per 2-0 in una delle partite più incredibili nella storia del calcio femminile.
Diverse sono state le ragioni di questi risultati sorprendenti. Sicuramente tra queste figura l’importanza del gruppo e dell’aiutarsi reciprocamente per sovvertire ai pronostici.

Mondiali di calcio femminile, la forza del team

“Questa volta è stato diverso, perché ci siamo al lavoro insieme, come un’unica unità” ha commentato la match winner Hannah Wilkinson al termine della partita tra la Nuova Zelanda e la Norvegia.

A fare la differenza è stata quindi l’unità di intenti che tutte le componenti della rosa della nazionale ospitante hanno mostrato durante la partita. In una squadra, un elemento fondamentale affinché questo possa avvenire è la comunicazione: il dialogo costruttivo tra compagni e compagne di squadre favorisce fiducia e stima reciproca. Per far sì che questo possa avvenire è altresì importante la figura del leader, scelto dal gruppo e in grado di influenzare i membri verso scelte consapevoli e dirette ad un obiettivo preciso. In questo caso, la forza di squadra è stato un elemento cruciale, che ha fatto sì ci potesse essere un ribaltamento della situazione.

Siamo certi che le sorprese non mancheranno nelle prossime partite dei Mondiali di Calcio Femminile. E tu, avevi mai pensato alla forza del team come elemento cruciale durante una competizione?

 

di Tamara Sciuto

Wimbledon: la forza mentale di Berrettini contro Sonego

Matteo Berrettini ha superato Sonego grazie alla sua forza mentale in una sfida di grande prestigio

 

Wimbledon, uno degli eventi più prestigiosi nel mondo del tennis, ha regalato agli appassionati un’emozionante partita nel derby italiano tra Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego. In una sfida combattuta, che ha messo alla prova non solo le abilità tecniche dei giocatori, ma anche la loro forza mentale, è stato Matteo Berrettini ad avere la meglio, vincendo con il punteggio di 6-7, 6-3, 7-6, 6-3.

Tennis, Wimbledon: Berrettini contro Sonego, una sfida equilibrata

La partita è iniziata all’insegna dell’equilibrio, con entrambi i giocatori che hanno mostrato una straordinaria determinazione fin dal primo set. Berrettini e Sonego hanno dato il massimo sul campo dimostrando la loro grande versatilità tattica nel gioco (cruciale specialmente su questa superficie). Il primo set è stato molto equilibrato e ha richiesto un tie-break per determinare il vincitore, con Sonego che ha avuto la meglio.
Tuttavia, Berrettini non si è lasciato abbattere dal risultato del primo set, anzi: ha espresso una crescente forza mentale e ha continuato a lottare 15 dopo 15 con convinzione. Nel secondo set, Matteo ha aumentato la sua intensità di gioco e ha trovato la sua strada per pareggiare il punteggio. La partita è diventata sempre più avvincente, ma non sono stati solo gli aspetti tecnici, tattici e atletici a rendere questa partita così intensa.

Tennis, Wimbledon: l’importanza mentale per avere la meglio in un torneo dello Slam

La complessità di affrontare un derby tennistico con un amico ha sicuramente aggiunto una dimensione emotiva all’incontro. Berrettini e Sonego si conoscono bene e da tempo, avendo condiviso molte esperienze nel corso degli anni. Affrontarsi a Wimbledon li ha indubbiamente sfidati a livello psicologico, ma entrambi i giocatori hanno saputo esprimere un grande rispetto reciproco durante tutto l’incontro.
Tuttavia, come spesso capita nel mondo del tennis, la partita non è stata priva di imprevisti. Il clima incerto di Wimbledon ha interrotto l’incontro a causa della pioggia, costringendo i giocatori a sospendere il match per ben due volte. Queste interruzioni hanno sicuramente aggiunto un elemento di incertezza e hanno messo alla prova la capacità dei giocatori di mantenere la concentrazione e il focus sul gioco. Berrettini ha saputo ben adattarsi alle circostanze e al ritorno in campo, dimostrando ancora una volta la sua resistenza mentale. Alla fine, è stato proprio lui a prevalere, mostrando un mix di abilità tecniche ma soprattutto un’evidente forza mentale. La sua vittoria contro Sonego a Wimbledon è un passo importante nel suo percorso nel torneo e nella sua carriera.

L’importanza della forza mentale nel tennis

In conclusione, la partita tra Berrettini e Sonego a Wimbledon è stata una battaglia emozionante che ha evidenziato non solo le loro abilità tecniche, ma anche e soprattutto la loro preparazione e forza mentale. Affrontare un derby tennistico con un amico e dover interrompere il match a causa della pioggia sono sfide che ogni tennista può sperimentare nella propria carriera.

Tu, quanto sei mentalmente allenato ad affrontare queste situazioni in campo?

 

di Elena Uberti

 

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