Olimpiadi 2024: non solo podio!

Lunedì 23 Settembre 2024 sono andate in scena al Quirinale le premiazioni dei campioni sportivi italiani che hanno partecipato alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024.

Quest’anno il Presidente Mattarella, per la prima volta nella storia del Paese, ha deciso di convocare ed incontrare non solo i vincitori di medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, ma anche i vincitori della cosiddetta “medaglia di legno” cioè i quarti classificati.

Perché questa notizia merita attenzione?

Che cosa c’è di così rivoluzionario nel voler riconoscere anche gli sforzi di chi è rimasto fuori dal podio?
Come psicologi dello sport vogliamo offrire la nostra interpretazione e cogliere l’occasione per spiegare che ci sono precise ragioni legate alla promozione del benessere psico-emotivo degli sportivi per cui è doveroso iniziare a riconoscere l’importanza dell’essere stati presenti in gara, di averne potuto fare esperienza diretta e magari aver sfiorato il risultato sperato.

Una cerimonia che riconosce anche i quarti posti, quindi, simbolicamente ci dice di non pensare soltanto alle coppe o alle medaglie vinte, ma considerare i miglioramenti fatti nel tempo, avere ben chiari gli obiettivi e avere fiducia del fatto che se il percorso è orientato al benessere dell’atleta e favorisce la sua massima espressione nella performance, poi i risultati arrivano da soli.

Dal punto di vista mentale, infatti, focalizzarsi sulle tappe del percorso sportivo e quindi sugli obiettivi tecnici, tattici, fisici e mentali che ci permettono di performare al meglio, aumenta l’autostima, la motivazione interna e la fiducia in sé stessi. Al contrario, concentrarsi soltanto o soprattutto sul risultato (quindi sul vincere una medaglia a tutti i costi) favorisce la comparsa di ansia da prestazione, che si manifesta non solo con crisi di panico o di paura ma anche con comportamenti spesso meno visibili e del tutto inconsapevoli come autosabotaggi, evitamento e nello sport giovanile anche drop-out sportivo.

E’ questo il grande insegnamento che ci ha regalato, sempre alle Olimpiadi di Parigi, il pianto di gioia della nuotatrice Benedetta Pilato per il suo quarto posto nei 100 rana!

Con questo non vogliamo semplificare dicendo che “l’importante è partecipare”. Ma vogliamo far riflettere sul peso che obiettivi esclusivamente di risultato possono avere sugli atleti e sulle conseguenze dirette sulla loro salute psico-emotiva e sulla loro crescita agonistica.

E tu? Ricerchi la medaglia a tutti i costi e quindi entri in frustrazione se non la vinci oppure sai vedere i risultati del tuo lavoro in allenamento anche nei più piccoli miglioramenti?

Valentina Marchesi

 

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