La mia sveglia suonava spesso alle 4:30. Acqua fresca sul viso, pantaloncini e maglietta indossati in fretta, calzini e scarpe allacciate. Uscivo di casa, il suono della serratura che si chiudeva dietro di me, mentre un’alba timida si preparava a svelare un’altra lunga giornata.
“I primi 2 km mentono; lascia fare al tuo corpo quello che sa fare meglio”, mi ripetevo, soprattutto quando la tentazione di tornare a casa si faceva insistente. Ma poi, con il sole che iniziava a illuminare la strada, un sorriso si allargava sul mio volto: era un momento intimo, un dialogo profondo fra la mia mente, il mio corpo e la natura che mi circondava. Un passo dopo l’altro, il ritmo si intensificava e i chilometri scorrevano, alcuni giorni più facilmente di altri. Negli ultimi due mesi di preparazione per il campionato del mondo di Ironman, gli allenamenti erano diventati una sfida continua di auto-controllo, perseveranza e disciplina.
Indipendentemente da come andassero le sessioni mattutine, ricordo con vividezza il momento che seguiva la fatica: la doccia. Aaaa che meraviglia! Sebbene sia una pratica igienica e sociale, in quel momento, per me la doccia assumeva un significato speciale: era un rituale di gratitudine, verso il mio corpo che mi permetteva di inseguire le mie passioni, e verso la mia mente, che mi faceva saltare giù dal letto alle 4:30 del mattino. La doccia dopo l’allenamento era per me un abbraccio alla fatica, ai chilometri corsi, al riconoscere l’impegno per raggiungere i propri obiettivi.
La gratitudine, spesso trascurata, è un sentimento incredibilmente potente: riconoscere gli allenamenti impegnativi, i sacrifici fatti e il supporto ricevuto da allenatori, amici e familiari ci aiuta a comprendere il valore del nostro percorso. Questa consapevolezza non solo allevia la pressione legata al risultato, ma ci permette anche di gestire meglio lo stress e di aumentare la nostra fiducia, preparandoci ad affrontare con determinazione le sfide di una gara sportiva o della vita.
L’invito è quindi di creare un momento in cui stringerti forte prima di una competizione per te importante, dopo un allenamento difficile, o quando stai attraversando un momento pieno di sfide: riconosci quanta strada hai già fatto, al di là di quanto sarà ancora lungo il viaggio.
Giada Cananzi