
Quando pensiamo ad un atleta come Roger Federer, siamo abituati ad associare le sue vittorie al talento, alla tecnica e all’eleganza in campo. Ma Federer stesso ha più volte ricordato che dietro i suoi trionfi c’è anche – e soprattutto – un lavoro mentale.
Un esempio emblematico è la sua vittoria contro Rafael Nadal nella finale dell’Australian Open 2017. A 35 anni, dopo mesi lontano dal campo per infortunio, Federer si trovò a fronteggiare il suo storico rivale. Cosa lo ha sostenuto in quel momento? La mentalità e il dialogo interiore.
🎾 Giocare punto per punto
Federer racconta:
“Vai là fuori e gioca punto per punto. Credici e continua a prendertela con Rafa, poi se è troppo bravo, è troppo bravo”.
Questa frase racchiude un concetto semplice ma potentissimo: la capacità di restare nel presente, credere nel proprio gioco e accettare che non tutto è sotto il proprio controllo.
🗣️ Il dialogo interiore come strumento
Federer ha spiegato anche come, durante la partita, si sia parlato in questi termini:
“È stato facile dire a me stesso: non hai nulla da perdere, Roger. Va bene perdere”.
Questa forma di auto-dialogo gli ha permesso di abbassare la pressione, ridurre l’ansia e affrontare i punti decisivi con più libertà mentale.
Che cos’è il dialogo interiore?
Secondo Hardy e Zoubanos (2016), il dialogo interiore è composto da affermazioni, frasi o parole chiave rivolte a sé stessi, che possono essere espresse ad alta voce o solo mentalmente, e che hanno lo scopo di motivare, spiegare, interpretare o sostenere l’azione.
Latinjak et al. (2019) distinguono due tipologie principali:
1️⃣ Dialogo interiore organico
È quello spontaneo, che emerge naturalmente durante una prestazione. Federer, dicendosi “va bene perdere”, stava usando un dialogo interiore organico: un pensiero nato dalla situazione, utile a gestire la pressione.
2️⃣ Dialogo interiore strategico
È quello pianificato e deliberato. Per esempio, ripetere frasi come “respira e resta concentrato” o “gioca aggressivo con il diritto” è un dialogo interiore strategico, usato come vera e propria tecnica mentale per orientare la performance (Hatzigeorgiadis et al., 2011).
💡 Cosa impariamo da Federer?
• Il dialogo interiore è una risorsa a disposizione di tutti, non solo i campioni.
• Allenarlo significa imparare a riconoscere le frasi spontanee (organiche) e ad adottarne di più funzionali (strategiche).
• Anche nei momenti di massima pressione, parlarsi con equilibrio e fiducia può fare la differenza tra bloccarsi e sfruttare il proprio potenziale.
👉 In SMA lavoriamo proprio su questi strumenti: aiutiamo gli atleti a prendere consapevolezza del proprio dialogo interiore e a trasformarlo in un alleato per la prestazione.
di Elena Uberti – Psicologa dello Sport e Psicoterapeuta