Come l’atteggiamento dei genitori può influenzare fiducia, ansia e performance dei giovani atleti.
“Non serve a niente che ti alleni tutta la settimana se poi perdi queste partite.”
“Mi raccomando, non facciamo brutta figura.”
“Perché non giochi/ non vinci come il tuo compagno di allenamento?”
Quante volte frasi come queste – dette anche con buone intenzioni – finiscono per pesare sulle spalle dei giovani atleti? Il rapporto con i genitori può essere una delle spinte più forti per la crescita nello sport, ma anche una delle cause principali di ansia, frustrazione e calo di fiducia.
Nel lavoro quotidiano di SMAteam emerge spesso come la performance di un atleta sia fortemente condizionata non solo da ciò che succede in campo, ma anche dal clima familiare che lo accompagna fuori. Quando parliamo di mentalità vincente, non possiamo non considerare il ruolo dei genitori: a volte sono il motore, altre volte (senza volerlo) diventano un freno.
È naturale che un genitore voglia trasmettere la propria passione per uno sport ai figli. Come viene trasmessa questa passione fa tutta la differenza.
Un genitore che supporta, ascolta e incoraggia, aiuta il giovane atleta a mantenere alta la fiducia, a vivere le partite con maggiore serenità e a interpretare vittorie e sconfitte come occasioni di crescita. Al contrario, un genitore che critica, che mette a confronto con gli altri o che pretende risultati immediati, rischia di alimentare dubbi, insicurezze e frustrazioni.
Parole, sguardi, atteggiamenti: tutto comunica. E spesso, prima ancora delle tecniche o delle tattiche, sono questi dettagli a fare la differenza in campo.
Uno degli aspetti più delicati è la gestione dell’ansia pre-gara. Quando un atleta teme di deludere, la mente inizia a riempirsi di pensieri negativi: “Non posso sbagliare”, “Se perdo, cosa diranno?”, “Devo dimostrare che valgo”.
Questi pensieri aumentano la tensione, irrigidiscono il corpo e riducono la capacità di restare concentrati nel presente. Il risultato? Prestazioni sotto tono, errori banali, e un circolo vizioso di delusione e sfiducia.
Anche il post-partita è un momento critico: un genitore che manifesta delusione, anche solo con uno sguardo, può minare la fiducia del proprio figlio più di qualsiasi sconfitta.
La preparazione mentale di un atleta non può prescindere dal contesto familiare. Per questo, nei percorsi SMA coinvolgiamo sempre attivamente i genitori (anche nei corsi OPEN Academy predisposti in un calendario online con un appuntamento al mese), aiutandoli a riflettere su come sostenere i figli in modo costruttivo.
Ecco tre punti chiave su cui lavoriamo:
Il genitore non deve essere un “secondo allenatore” ossessionato dalla vittoria, ma un punto di riferimento emotivo, capace di accompagnare il figlio nelle sfide dello sport e della crescita personale.
Ogni genitore ha il potere di influenzare il percorso sportivo del proprio figlio. La domanda è: vuoi essere un genitore che mette pressione o che costruisce fiducia?
Noi di SMAteam crediamo che educare alla mentalità sportiva significhi lavorare insieme: atleti, tecnici e famiglie. Nei nostri percorsi per genitori, offriamo strumenti concreti per supportare i figli non solo come sportivi, ma come persone che imparano a gestire le sfide con equilibrio, determinazione e consapevolezza.
Perché, alla fine, il vero risultato non è solo la vittoria in campo, ma la crescita di atleti sereni e motivati, pronti ad affrontare le competizioni…e la vita.
Elena Uberti
Co-Fondatrice SMA Team
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