La King’s League non è solo un evento sportivo, ma una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio. Il suo approccio innovativo, che mescola la tradizione del calcio con dinamiche moderne e coinvolgenti, ha dato vita a una nuova era di sportivi e spettatori.
In questo contesto, gli atleti affrontano sfide che vanno oltre le normali aspettative tecniche e fisiche, trovandosi a gestire una pressione psicologica senza precedenti.
Proprio per questo, l’integrazione della psicologia dello sport nello staff tecnico diventa un elemento fondamentale per supportare i giocatori nell’affrontare le sfide quotidiane, dentro e fuori dal campo.
La competizione nella King’s League si distingue per un ambiente ad alta intensità: il tempo ridotto, gli imprevisti, le luci e i suoni che invadono lo spazio sono solo alcuni dei fattori che creano una cornice adrenalinica. Se da un lato questi stimoli possono essere emozionanti, dall’altro aggiungono un carico psicologico che può influenzare le prestazioni. A ciò si sommano l’impatto mediatico, le interazioni con il pubblico e la diretta streaming, che amplificano ulteriormente la pressione. Gli atleti non sono solo chiamati a competere contro gli avversari, ma a gestire il rumore e l’attenzione che il contesto moderno impone.
In questo scenario, la preparazione mentale non è più una semplice aggiunta, ma una vera e propria necessità. Come affermato da Anderson e Williams (2009), “la mente è il muscolo più potente di un atleta”. La psicologia dello sport non solo aiuta gli atleti a rafforzare la propria resilienza, ma li prepara ad affrontare e superare le sfide emotive, la gestione dello stress e le aspettative che un contesto competitivo così visibile impone.
La preparazione mentale è, infatti, il segreto che permette a un atleta di affrontare la pressione senza esserne sopraffatto. Nel contesto dinamico e imprevedibile della King’s League, dove situazioni come il calcio di rigore, gli shootout o le interazioni con il pubblico possono alterare il normale flusso della partita, è essenziale che gli atleti imparino a vedere questi elementi come parte integrante del gioco, non come ostacoli.
Se non allenati, questi fattori possono compromettere la performance e limitare i livelli direndimento. La tensione derivante dalle aspettative esterne e la visibilità mediatica possono infatti minare la sicurezza degli atleti. È proprio in queste situazioni che il supporto di un preparatore mentale diventa determinante: il nostro ruolo è aiutare i giocatori a riconoscere, accettare e sfruttare questi stimoli come opportunità di crescita, piuttosto che come criticità da evitare.
SMATeam è entusiasta di essere parte di questo progetto innovativo. Da anni ci impegniamo a dimostrare quanto la preparazione mentale sia un fattore determinante nell’allenamento degli atleti. Nella King’s League, questa necessità è amplificata dalla natura della competizione, che richiede una gestione psicologica speficica. Il nostro obiettivo è affiancare gli atleti non solo durante le competizioni, ma anche nel loro percorso di crescita personale e sportiva. Il preparatore mentale non si limita ad essere una figura di supporto nel momento del bisogno, ma è una presenza costante che lavora sul benessere psicologico degli atleti, aiutandoli a mantenere la calma e la lucidità sotto pressione.
Nella prima fase abbiamo lavorato individualmente con atleti e membri dello staff, mentre nellaseconda fase del lavoro abbiamo introdotto un ulteriore strumento per affinare il percorso di crescita mentale: un sistema di valutazione che confronta la percezione interna degli atleti sulle proprie abilità mentali con la valutazione esterna fornita dai membri dello staff tecnico. Attraverso video-analisi, incontri di gruppo e questionari specifici, stiamo analizzando aree chiave come la gestione dello stress, la fiducia, la focalizzazione, la gestione dell’errore e della rabbia, con l’obiettivo di costruire basi solide per progetti di sviluppo individuale.
Questa metodologia consente di raccogliere dati preziosi sia per il miglioramento personale dei giocatori, sia per fornire allo staff strumenti concreti per conoscere più a fondo il potenziale di ciascun atleta. Alcuni atleti stanno inoltre avviando percorsi di preparazione mentale ancora più specifici, in vista dei match più importanti, segno della crescente consapevolezza dell’importanza di lavorare non solo sul fisico, ma anche sulla mente.
Ogni atleta coinvolto nella King’s League deve essere pronto a gestire le sfide impreviste che si presentano durante le partite, non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale. La capacità di reagire in tempo reale alle difficoltà, mantenendo alta la concentrazione, è la chiave per emergere in un contesto così competitivo. Come sottolineato dalla Dott.ssa Elena Uberti e dal Dott. Sandro Anfuso, soci fondatori dello SMAteam, il vero segreto del successo sta nella capacità di “trasformare le difficoltà in opportunità“. Questo approccio è il cuore del nostro lavoro con gli atleti e lo staff delle ZEBRAS, che stanno partecipando ad un ciclo di sessioni individuali per allenarsi ad affrontare le sfide quotidiane con resilienza e determinazione.
SMATeam è onorato di supportare un progetto così innovativo, mettendo a disposizione la nostra esperienza nella psicologia dello sport. La King’s League è l’occasione perfetta per dimostrare che, indipendentemente dal livello o dall’età, la preparazione mentale è essenziale nella ricerca dell’eccellenza sportiva e personale. La mentalità vincente si costruisce con il tempo e l’impegno, proprio come qualsiasi altra abilità, ed è ciò che fa la differenza tra chi spera di emergere e chi emerge.
Elena Uberti
Psicologa dello Sport e Co-fondatrice di SMATeam
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