In un mondo in cui gli adolescenti si trovano esposti a molteplici pressioni sociali, scolastiche e familiari, lo sport rappresenta uno dei contesti più potenti in cui possono trovare una direzione, un’identità e un senso di appartenenza. Ma lo sport non è solo movimento e competizione: è un vero e proprio ambiente educativo che può contribuire in modo determinante alla prevenzione di comportamenti devianti e allo sviluppo psicologico sano nei giovani.
A livello giovanile, lo sport non si limita all’allenamento del fisico, ma riveste un ruolo importante sulla formazione della personalità. Le regole, la disciplina, il rispetto dell’altro, il concetto di squadra e la gestione della sconfitta sono alcuni elementi che contribuiscono alla crescita personale e sociale del giovane atleta. Imparare a rispettare un avversario, a seguire indicazioni, a collaborare con i compagni e a gestire le emozioni in situazioni di stress sono competenze trasversali alla vita quotidiana.
Queste esperienze favoriscono lo sviluppo di valori prosociali, che rappresentano un potente antidoto contro il rischio di comportamenti devianti, come l’aggressività non controllata, il bullismo, l’abuso di sostanze o l’isolamento sociale, ecc.
L’adolescenza è una fase delicata e complessa dello sviluppo umano, segnata da cambiamenti ormonali, ricerca d’identità, bisogno di riconoscimento e confronto con l’altro. In assenza di riferimenti stabili e spazi sicuri di espressione, il rischio di smarrirsi aumenta. È proprio qui che lo sport entra in gioco, non solo come alternativa a esperienze negative e devianti, ma come contesto contenitivo e strutturante, dove l’adolescente può sperimentare se stesso in modo protetto.
Tuttavia, il solo fatto di praticare uno sport non garantisce automaticamente un effetto preventivo. È necessario che il contesto sportivo sia attento, sano, inclusivo, supportivo. E qui entra in scena una figura chiave: lo psicologo dello sport.
Lo psicologo dello sport è molto più di un esperto di performance: è una figura che lavora a stretto contatto con atleti, allenatori e famiglie per promuovere il benessere mentale, la crescita personale e relazionale, e la costruzione di un’identità solida e resiliente.
Affiancando i giovani atleti adolescenti, lo psicologo può:
Quando lo psicologo è parte integrante del contesto sportivo, lo sport diventa uno spazio di crescita globale: il giovane atleta non solo migliora fisicamente, ma impara a conoscersi, ad ascoltarsi e a costruire relazioni sane.
In un’epoca in cui la salute mentale degli adolescenti è sempre più al centro dell’attenzione, riconoscere il valore educativo dello sport è fondamentale. Ma affinché questo valore si esprima appieno, è essenziale che ci sia una rete di adulti consapevoli e preparati, tra cui lo psicologo dello sport riveste un ruolo di primo piano.
Educare attraverso lo sport significa prevenire, proteggere e potenziare. Significa offrire ai ragazzi non solo un ambiente dove migliorare fisicamente, tecnicamente o atleticamente, ma un luogo dove imparare a diventare persone. Una società sportiva che integra la figura dello psicologo dello sport non solo migliora la performance degli atleti, ma investe nella loro salute mentale, nella prevenzione e nella formazione di persone consapevoli e resilienti.
Dott.ssa Maria Chiara Feno
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